La scrittura è indubbiamente un atto creativo, ma la scelta di come esprimerci è una questione personale. Non importa se la vostra storia attinge dall’esperienza, dalla memoria, dai sentimenti o semplicemente dalla fantasia, ciò che conta è liberare la mente. Se volete dare una voce personale all’immagine fatelo ora inserendo un commento.
Ramallah 2010 © Fabrizio Lonis www.fabriziolonis.com
Uscita dalla mia camera d'albergo, girando per le strade trafficate del centro, ero completamente immersa negli odori e i rumori di questa strana città. Il pensiero ai fardelli che mi trattenevano dal prendere la mia decisione. Poi... la visione del venditore di palloncini, la decisione era presa. Non sarei tornata in europa, avrei finalmente fatto "volare" la mia anima, sarei rimasta in questo luogo e avrei combattuto con loro per quello in cui credo - i diritti umani.
RispondiEliminaPalloncini senza bambini, l'immensa tristezza di una terra bella e maledetta, in cui pace e diritti lasciano il passo a teologie e ingiustizie.
RispondiEliminaGianni
peccato che i palloncini non bastino a trasportarlo verso terre più pacifiche.
RispondiEliminaAppia Pignatelli
Forse la disperazione di un lavavetri in Europa rasenta la felicità rispetto al venditore di palloncini in Palestina....
RispondiEliminaMaggiore Porta
E il giovane disse: "Vecchio non fuggire il mio sguardo, cavalco nel deserto su un cavallo senza gambe, ma i tuoi occhi possono vedere solo un venditore di palloncini".
RispondiEliminaIl Vecchio smarritosi nell'intreccio delle rughe dell'universo, balbetto versi lunari.
Aveva il Parkinson posteggiato alla stazione, una tris perdente per le corse dei cani e una vecchia megera che lo aspettava al supermarket.
Avrebbe desiderato anche lui quel deserto....
Gino Imma