martedì 3 agosto 2010

Scrittura creativa: Il Cairo 1995

Secondo appuntamento con l’immagine che ogni martedì (tranne per una piccola pausa nel mese di agosto) vi proporrò per stimolare la vostra fantasia. Direi che posso essere soddisfatto del risultato della prima; l’unica piccola amarezza è che alcuni di voi mi hanno confidato di essere ispirati… senza poi lasciarne traccia.
Alcune piccole istruzioni per chi vuole scrivere un racconto ispirato da questa immagine. Ci sono due modi per partecipare, uno è quello di inserirlo semplicemente nei commenti, l’altro, di mandarlo a reportersoul@yahoo.it  in questo modo sarà pubblicato sotto l’immagine.




Il Cairo 1995 © Fabrizio Lonis   www.fabriziolonis.com

6 commenti:

  1. Nafi raccontò:
    Il figlio di Umar non mangiava mai sino a che non riusciva ad invitare un poveretto a mangiare con lui.
    Un giorno gli portai un uomo perché mangiasse con lui, e quello mangiò molto.
    Egli allora mi disse: Senti, Nafi, non mi portare più questo qui.
    Ho sentito io il Profeta - Iddio lo benedica e gli dia eterna salute - che diceva:
    Il credente mangia con un intestino solo, e il miscredente mangia con sette intestini.
    (tratto dal Corano)

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  2. Muhammad era molto sodisfatto di sé.
    I suoi fratelli e molti dei cugini erano emigrati in Italia, o forse in qualche altro paese (in Europa si sa, un posto vale l'altro) a servire pizza, o wurstel o zuppa di cipolle a persone che non li guardavano nemmeno.
    Muhammad no. Aveva un banco di macellaio al mercato del Cairo e gli affari andavano bene.
    Sei mesi, un anno ancora e avrebbe avuto abbastanza per accontentare il padre di Amina, che non l'avrebbe data in sposa a uno qualunque senza mezzi.
    Muhammad non si era ancora dichiarato: sapeva aspettare lui, non come quegli svergognati dei giovani d'oggi senza tradizione e senza Dio...

    Amina camminava nervosa sulla spiaggia. Il barcone non doveva tardare ormai. Erano almeno in duecento ad aspettare il viaggio per l'Europa.
    Dove voleva andare? Che importa: in Europa un posto vale l'altro e anche il padre dopo un po' avrebbe smesos di cercarla.
    Certo se quel bel macellaio l'avesse degnata di uno sguardo... Ma lui niente. Inutile girargli intorno tutti i giorni con la scusa di fare la spesa. Aveva gli occhi solo per le sue bistecche quello...

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  3. E' proprio il caso di dire " se devi dire una cosa, dilla subito" - altrimenti, poi, perdi l'occasione e la vita conduce verso strade diverse!

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  4. Yusuf era proprio contento; perchè quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro prima delle meritate vacanze estive. Aveva prenotato una vacanza con il suo amico Khaleb in uno di quei villaggi "tutto compreso" e non avrebbe dovuto pensare a nulla. Per un paio di settimane avrebbe dimenticato il grigiore del suo lavoro, solo divertimento, conoscenza di posti nuovi e nuove esperienze....
    Chissà se lì, avrebbe incontrato la donna della sua vita!!!!!

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  5. Gli piaceva che il coltello affondasse nella carne senza che ne uscisse il sangue. Non come gli era capitato da piccolo, in quella macelleria di Bruxelles. Da quel quarto di manzo, almeno così gli sembrava di ricordare, insieme al sangue era come esalato un grido strozzato. A ripensarci, sentiva ancora, dopo anni, un brivido di orrore. Barbari. Non sarebbe mai più entrato in un posto del genere. Ora aveva vent'anni ed era lì, con il suo bravo coltello in mano, al bancone della macelleria dello zio Ahmed, nella vecchia casbah, davanti alla sua brava costata. Clinicamente morta ed islamicamente dissanguata. Così come aveva voluto il Profeta. Insciallah.

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  6. Mica son bravo a tagliar le carni, no, la mia abilità è a non sporcarmi la camicia....

    Dash

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